GIORGIO COLANGELI
FILIPPO GILI
MICHELA MARTINI
VANESSA SCALERA
SILVIA SIRAVO
PRIMA DI ANDAR VIA
di Filippo Gili
regia di Francesco Frangipane
Una bella famiglia unita. Una normale famiglia felice. Una tranquilla cena familiare che si trasforma in tragedia a causa di un inaspettato annuncio. Cinque personaggi che si fronteggiano come pugili su un vero e proprio ring. Un figlio che affonda il primo colpo. Inaspettato. Impensabile. Padre, madre e sorelle che accusano il colpo, un colpo tremendo che va a segno. E barcollano, arrancano, indietreggiano fino all’angolo, cercano di riprendersi e reagiscono, lo attaccano, lo scuotono, ma senza riuscire a colpirlo.Una notte drammatica dove, colpo su colpo, si confrontano/scontrano padre e figlio, madre e figlio, sorelle e fratello in un viaggio ora violento ora tenero nelle mille sfumature della psiche e dell’animo umano.
Note di regia
Prima di andar via rappresenta la prima tappa di un intenso percorso drammaturgico e teatrale in cui si vogliono affrontare grandi temi universali, come la vita e la morte, il destino e il libero arbitrio. Qui la morte viene vista come possibilità di salvezza e il protagonista la invoca in nome della libertà e della volontà di poter essere artefice del proprio destino, assumendosi la responsabilità degli effetti devastanti che questa scelta provocherà nelle dinamiche sociali, e in particolare nel luogo in cui si è scelto di focalizzare l’attenzione: la famiglia. Un microcosmo che ci permette, proprio grazie alla riconoscibilità di situazioni familiari quotidiane, di predisporre il pubblico ad un meccanismo automatico d’immedesimazione e di catarsi. Tutto ciò facilitato da un’idea di allestimento che vuole tenere il pubblico dentro la scena, che accompagna lo spettatore per mano dentro la storia stessa e lo induce a condividere le emozioni dei personaggi, tanto da farsi carico delle domande e dei dilemmi che travolgono i protagonisti.
Note dell’autore
Dirompe l’amore, in questa piece che ho scritto. Rompendosi violentemente un sentimento, e più diabolicamente un’affettività. La famiglia ne esce con le ossa rotte, ma in piedi. Il tormento di un uomo solo mantiene salde le sue ossa, ma rimane a terra. E’ la storia di una notte drammatica, dove le colluttazioni che legano padri madri e figli, sembrano il rovescio di una vita intera, un istante sempre possibile nel mare magnum del silenzio. Tutto, tutto, girando sempre intorno a un Ego che non si dissolve mai: e nonostante l’impensabile, l’incredibile, l’ignoto, si presenti a cena...
Recensioni
“Uno dei drammi contemporanei più ispirati e snervanti cui ci sia capitato d’assistere negli ultimi dieci anni, [...]”
(R. Di Giammarco. La Repubblica)
“[...] uno spettacolo recitato da attori magnifici, che non sbagliano una sfumatura […] La dinamica che unisce e divide i cinque mèmbri della famiglia dopo questa amara rivelazione è di una delicatezza e di una ricchezza (di non detti) che dire infrequente è poco.”
(Franco Cordelli, Il Corriere della Sera)
“…Ci sono delle sere in cui ricordi la ragione perché ogni sera continui ad andare a teatro. La regia geometrica di Francesco Frangipane scolpisce i movimenti sottili del testo in una serie di quadri che colpiscono per verità.”
(Katia Ippaso, Gli Altri)
17 Marzo 2019
17:00 e 20:45
Durata 75' - senza intervallo